Centro, a pochi passi dalla metro Manzoni e da Piazza Dante, proponiamo palazzetto CIELO/TERRA per un totale di 4 livelli, dotato di ascensore, accatastato A/10, 23 ambienti e 15 bagni così distribuiti: piano seminterrato 8 ambienti grezzi di cui un ampio archivio, piano terra 5 stanze con 5 bagni e due cortili. piano primo 5 stanze e 5 bagni, piano secondo 5 stanze, 5 bagni e terrazzo di copertura. L'immobile, unico nel suo genere per ubicazione e destinazione, si presenta completamente da ristrutturare. Euro 2.000.000,00. ESQUILINO Le pur rilevanti persistenze antiche sono state completamente soffocate dalla parte residenziale del rione attuale, edificata ex novo dopo il 1870 come quartiere d'abitazione per la nuova borghesia impiegatizia (Nuovo Quartiere Esquilino). Ciò ne ha definito le caratteristiche edilizie ed urbanistiche, e ne fa uno dei più regolari di Roma, insieme al rione Prati. A partire dal 1870 (anno nel quale fu nominata una commissione per tracciare il nuovo assetto dei quartieri di Roma), l'Esquilino conobbe un cospicuo sviluppo urbanistico, grazie anche alla sua particolare configurazione; i ruderi delle Terme di Diocleziano da un lato, dall'altro i fervidi lavori per la costruzione della nuova stazione ferroviaria, quindi S. Maria Maggiore con poche case davanti ed una serie di residenze private; il tutto in mezzo all'aperta campagna. Il piano regolatore di Viviani, approvato nel 1873, fece di Piazza Vittorio il polo dell'irraggiamento stradale e quindi il fulcro del rione. Su iniziativa del Conte Luigi Pianciani veniva fornita di strade ed impianti la zona corrispondente all'attuale crocevia tra Viale Manzoni, Via di Porta Maggiore e Via Principe Eugenio. Furono edificate all'epoca casette duplex a due-tre piani, ancora visibili lungo l'omonima Via Pianciani, lungo Via Balilla e Via di Porta Maggiore. Nel 1883 venivano completati gli impianti edilizi siti lungo Via Merulana e via Ferruccio, mentre nel 1888 risulta completata l'edificazione nell'area compresa tra Piazza Vittorio e la Stazione ferroviaria; risale a questo periodo anche il completamento dell'assetto edilizio lungo via di S. Croce in Gerusalemme (villini d'edilizia popolare a due – tre piani con annesso giardino, ancora visibili oggi lungo il primo tratto della via, all'incrocio con viale Manzoni). Tali consistenti lavori di riqualificazione urbanistica comportarono scavi ed un generale abbassamento del livello del rione; numerosi quindi i ritrovamenti archeologici, tra i quali diverse statue rinvenute nei giardini della Villa di Mecenate e nell'area dell'attuale Piazza Vittorio. In questi anni l'Esquilino diviene il centro del turismo religioso dell'epoca, fino alla fine dell'ottocento quando il rione diventa residenza degli austeri burocrati scesi da Torino al seguito del governo reale di Vittorio Emanuele II; il quartiere assume quindi una connotazione “piemontese”, ed a tutte le strade del quar